Archivio mensile:Maggio 2014

Cosa sono i deficit cognitivi/neuropsicologici?

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I disturbi cognitivi sono alterazioni delle cosiddette funzioni superiori (intelligenza, attenzione, memoria, linguaggio, lettura, scrittura, ecc.). Occorrono in conseguenza di un danno cerebrale che può essere presente dalla nascita (congenito) o presentarsi durante la vita (acquisito). Nei bambini, un esempio tipico sono i disturbi dell’apprendimento (DSA); l’incapacità di apprendimento è un problema specifico, che presuppone abilità cognitive normali, compromettendo specificatamente la lettura (es., dislessia), l’aritmetica (es., discalculia), la sillabazione, l’espressione scritta o la scrittura (disgrafia) e nel capire e/o utilizzare le capacità verbali e non verbali (es., disfasia, espressione linguistica) .Negli adulti le cause più frequenti di disturbo cognitivo acquisito riguardano un trauma cranico (lesione alla testa causata da una ferita; ne è coinvolto il cranio e/o la sua parte interna, l’encefalo), il morbo di Alzheimer (malattia degenerativa del cervello, che incomincia a manifestarsi intorno ai 65 anni, dapprima con sola perdita della memoria, per poi passare alla perdita delle varie funzioni vitali dell’uomo; è la più comune forma di demenza senile), l’epilessia (malattia del sistema nervoso, caratterizzata dalle cosiddette “mosse epilettiche, vale a dire un’alterata regolazione di scarica di energia all’interno del cervello), le infezioni al cervello provocate da virus, i tumori al cervello ed altre malattie del sistema nervoso (es. ictus ischemico o emorragico). Per valutare l’entità del danno cognitivo, lo specialista utilizza dei test standardizzati, che forniscono anche delle indicazioni sulle aree della cognizione danneggiate. La terapia, oltre che dell’intervento medico indirizzato alla causa (trauma, tumore, ecc.), si avvale di tecniche psicologiche riabilitative che favoriscono il miglioramento delle possibili capacità alterate (memoria, linguaggio, ecc.). Le funzioni cognitive che possono essere coinvolte sono: attenzione, memoria, percezione, linguaggio, ragionamento. 

Inoltre, danni cerebrali di questo tipo possono essere anche causa di disturbi del comportamento come, ad esempio, agitazione, irritabilità, assenza di motivazione ed iniziativa, comportamenti sociali non adeguati.

Si rimanda a questo interessante .pdf: http://www.neurochirurgia.tn.it/pdf/disturbi%20cognitivi.pdf